Ripristinare funzioni vitali e qualità di vita dopo l’asportazione di un tumore alla prostata: le opzioni terapeutiche risolutive e sostenibili per l’incontinenza urinaria maschile

Milano, 21 giugno 2022 – La World Continence Week consentirà di discutere, dal 20 al 26 giugno, in tutto il mondo, i problemi legati alla continenza maschile e di fare il punto sulle soluzioni terapeutiche oggi disponibili. Ogni anno, in Italia, a circa 36.000[1] uomini viene diagnosticato un cancro alla prostata, tuttora la neoplasia più diffusa fra gli over 50. Di questi, circa 16.000[2] vengono sottoposti a prostatectomia, cioè l’asportazione radicale del tumore. A seguito dell’intervento, l’80%[3] dei pazienti sviluppa incontinenza urinaria che nel 5-10% dei casi può persistere, con vari livelli di gravità,  anche a distanza di un anno[4].

Oggi, Il settore Life Science mette però a disposizione dei pazienti soluzioni terapeutiche efficaci e risolutive,  rispetto ai presidi per incontinenza ampiamente utilizzati (pannoloni), quali gli Sfinteri Urinari Artificiali (SUA).

Ma il Servizio Sanitario Nazionale (SSN) riesce a coprire solo il fabbisogno del 24%[5] dei pazienti potenzialmente idonei a questi impianti terapeutici per diverse ragioni, tra cui l’inadeguatezza dei rimborsi riconosciuti dalle Regioni, la scarsità di Centri specializzati, le liste d’attesa e la scarsa informazione dei pazienti.

Un recente studio pubblicato su Farmeconomia - Health Economics and Therapeutic Pathways dal titolo Artificial Urinary Sphincters as a Treatment for Post-Prostatectomy Severe Urinary Incontinence in Italy: a Cost-Utility Analysis” (link allo studio qui) analizza per la prima volta la sostenibilità economica e sociale delle terapie esistenti, mettendo a confronto gli Sfinteri Urinari Artificiali (SUA)  e i presidi per incontinenza, calcolando cioè i costi diretti (a carico del SSN), indiretti (a carico del paziente) e sociali (l’impatto sulla qualità di vita e i costi della disabilità). Lo studio, condotto dal CEIS (Centre for Economic and International Studies), identifica tra gli attuali approcci all’incontinenza il sistema AMS800™ come la soluzione economicamente più sostenibile per il SSN italiano.  

I risultati dell’analisi di costo: l’impatto sul SSN, sui pazienti e sulla società

Lo SUA AMS800™, nato dalla ricerca Boston Scientific, pur compiendo 50 anni di storia è ancora sottoutilizzato. Grazie ai suoi aggiornamenti, il sistema si è rivelato a tutt’oggi la migliore opzione terapeutica in termini di costo/efficacia rispetto agli altri presidi per incontinenza urinaria. L’analisi dei costi ha mostrato, infatti, un impatto economico rilevante a carico del Sistema Sanitario Nazionale (SSN), pari ad un costo di € 842.5 annui per paziente derivanti - oltre che da visite di controllo e farmaci - dall’utilizzo previsto di 4 pannoloni al giorno - ovvero il massimo quantitativo rimborsabile - anche se solitamente tali pazienti ne consumano almeno una decina.

Nella prospettiva del SSN, la tecnologia AMS800™ risulta essere costo/efficace (ovvero con un aumento di costi giustificato dall’efficacia) rispetto ai pannoloni e dominante (meno costosa e più efficace) rispetto agli altri sfinteri. Se invece si considerano i costi  a carico del paziente e/o l’impatto su qualità e dignità di vita, AMS800™ risulta sempre dominante.

L’analisi rileva, oltre ai benefici economici, anche implicazioni psicologiche di grande valore e un importante miglioramento della qualità di vita del paziente. A seguito dell’impianto di AMS800™, il paziente arriva infatti a ridurre drasticamente l’impiego di pannoloni che passano da una decina a 0/1 al giorno.  

Per questo, la soluzione terapeutica rappresentata dagli Sfinteri Urinari Artificiali ha un notevole impatto sociale, permettendo alla maggior parte dei pazienti di riacquistare la qualità e la dignità di vita necessarie per il reintegro nel mondo lavorativo.

Quello che dicono gli Autori dello Studio

Commenta, in proposito, il Professor Francesco Saverio Mennini - Research Director EEHTA del CEIS della Facoltà di economia dell’Università degli Studi di Roma Tor Vergata: “L’utilizzo dello sfintere urinario artificiale rappresenta una innovazione “disruptive” (dirompente ndr), in quanto determina un cambiamento radicale nella gestione dei pazienti incontinenti. L’utilizzo dello sfintere artificiale per la cura dell’incontinenza urinaria maschile post-prostatectomia per tumore prostatico, oltre a migliorare la salute del paziente e la sua qualità di vita, si dimostra una scelta vantaggiosa per il Sistema Sanitario Nazionale dal punto di vista economico, con una prevista riduzione dei costi superiore al Milione di Euro. Questo risultato è generato dalla riduzione degli eventi avversi, dal raggiungimento dello stato di continenza totale e dal miglioramento della qualità di vita dei pazienti, rispetto alle terapie conservative attualmente utilizzate.”

Lo studio auspica pertanto che l’accesso a queste soluzioni terapeutiche sia facilitato e reso possibile a un numero sempre più ampio di pazienti, riconoscendo l’indiscusso valore terapeutico, economico e sociale degli impianti degli SUA per migliorare la qualità della vita.

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[1] OMS Globocane: tasso di incidenza del Cancro alla Prostata in Italia: https://gco.iarc.fr

[2] Farmeconomia. Health economics and therapeutic pathways 2022; 23(1): 33-41

[3] Farmeconomia. Health economics and therapeutic pathways 2022; 23(1): 33-41

[4] Comunità scientifica, expert opinion

[5] Dati SDO 2016